Sul settimanale "Il Risveglio" due interviste al nostro Direttore Alessandro Comandone
1a Parte
La Lotta contro i Tumori:
parla l’Esperto
Torino inventa, Milano acchiappa
Si è riaperta a Torino la stagione della caccia. Non la caccia alla volpe di stampo britannico che sembra un film, i cacciatori tutti tirati a lucido con le giacchette rosse in groppa a cavalli ben indottrinati sulla parte, i cani scatenati a scovare la preda, si gioca 20 contro una ma i cacciatori recitano la parte di chi sta impegnandosi in un’impresa problematica. La povera volpe lo sa, è destinata a soccombere. Non è nemmeno la caccia alla pernice bianca o a un leprotto o magari al cinghiale, questo parente prossimo del maiale che sta un po’ esagerando a riprodursi e combina parecchi disastri alle culture, per cui quando lo ammazzano sono (quasi) tutti contenti, quelli che lo impallinano e quelli che poi se le mangiano in tavola con la polenta e un buon bicchiere di barbera.
La caccia a Torino, il cacciatore è Milano tanto per precisare, si era iniziata nel lontanissimo dopoguerra. Prima di parlare dell’EIAR, Ente Italiano Audizioni Radiofoniche merita un cenno e forse più la Fert di corso Lombardia nata nel 1919, Fiori Enrico Roma Torino, da lì l’acronimo, film d’epoca senza il sonoro, poi assorbita da Cinecittà. Ma ecco nel 1927 proprio nella città sabauda con una sede di fortuna in via Bertola, poi in via Arsenale, si era sviluppato rapidamente il magico fenomeno della radio che allargava presto antenne e tentacoli in tutta Italia, da Trieste a Palermo attraverso Milano e Roma. E il cacciatore Milano, alla fine era riuscito a catturare la preda nel frattempo diventata Rai, Radio Audizioni Italiane pur dovendo accontentarsi poi di spartire la torta con Roma.
Prevenire è...Curare
Di: F. Carpignano - M. Guglielmino - M. Molinero - S. Villa - M. Gonella
Si tratta di fattori di rischio modificabili, sui quali si può intervenire grazie ad attività che rientrano nella prevenzione oncologica quali la promozione di percorsi di aiuto per la cessazione dell’abitudine al fumo e il rinforzo dell’utilizzo di campagne pubblicitarie che evidenzino i rischi del fumo sulla salute.
Non posso vederlo così!!!
George Mallory e Andrew Irvine
Il ritrovamento dello scarpone di Irvine
Una spedizione di National Geographic ha recentemente fatto una scoperta che potrebbe riaprire uno dei capitoli più enigmatici della storia dell’alpinismo. Alla base della parete nord dell’Everest, è stato rinvenuto uno scarpone, con all'interno un piede, appartenente quasi sicuramente all'alpinista Andrew Comyn Irvine, scomparso nel 1924 insieme a George Mallory durante un tentativo di raggiungere la vetta più alta del mondo.
A settembre 2024, la spedizione di National Geographic, composta da documentaristi e scalatori di fama come Jimmy Chin, ha dato una svolta a questa storia. Mentre esaminavano l'area del ghiacciaio di Rongbuk, sotto la parete nord dell'Everest, la squadra ha trovato uno scarpone sporgente dal ghiaccio in via di fusione. All'interno del calzino è stata trovata un'etichetta con la scritta "A.C. IRVINE", lasciando pochi dubbi sull'identità del proprietario.
«what matters is to partecipate, not to win»