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Dall'Ottobre del 2022 GITR è diventato 
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DAL MINISTERO DELLA SALUTE

Sul settimanale "Il Risveglio" due interviste al nostro Direttore Alessandro Comandone

Foto Comandone
  
 LE INTERVISTE
  
Il Prof. Comandone
ha  offerto la sua disponibilità
per fare il punto
sul vasto mondo dei tumori
a cui dedica da sempre
la sua attività professionale.
 
PrimaPagina ringrazia
la testata Il Risveglio
che le ha permesso
di allargare la platea dei lettori
per far conoscere i concetti
espressi dal Dottor Comandone.
 
 
                                                                                                                                               
Interviste del Dott. Gino Carnazza al Prof. Alessandro Comandone
 

1a ParteLogo Il Risveglio

La Lotta contro i Tumori:

parla l’Esperto

 
P1 17 10 24 Il Risveglio WNegli ultimi anni, la lotta contro i tumori ha fatto passi da gigante, trasformandosi da una sfida quasi insormontabile a una battaglia sempre più affrontabile grazie ai progressi della ricerca scientifica e alle innovazioni terapeutiche.
 
Oggi, le tecnologie avanzate e le nuove terapie, tra cui l’immunoterapia e la medicina personalizzata, stanno aprendo scenari impensabili solo pochi anni fa. Tuttavia, nonostante i successi, la strada è ancora lunga, e ogni giorno Medici e Ricercatori lavorano con grande impegno per affrontare nuove sfide.
Per comprendere meglio lo stato attuale dell’oncologia e le prospettive future, questa intervista con il Professor Alessandro Comandone, una delle voci più autorevoli nel campo.
In questa conversazione, il Professore ci ha parlato dello stato dell’arte nell’oncologia, dell’importanza della diagnosi precoce e delle terapie innovative.
Per fornire un più completo quadro della situazione e rendere merito al nostro Ospite abbiamo deciso di dedicare due articoli a questo importante tema e quindi a questo nostro primo articolo ne seguirà un altro.
 

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Torino inventa, Milano acchiappa

Cinghiale

 
 IL QUADRETTO
 
Di: Gianni Romeo
 
Si è riaperta a Torino
la stagione della caccia.
Non la caccia alla volpe
di stampo britannico 
che sembra un film, 
i cacciatori tutti tirati a lucido
con le giacchette rosse...
 
ben altro!!!

FertSi è riaperta a Torino la stagione della caccia. Non la caccia alla volpe di stampo britannico che sembra un film, i cacciatori tutti tirati a lucido con le giacchette rosse in groppa a cavalli ben indottrinati sulla parte, i cani scatenati a scovare la preda, si gioca 20 contro una ma i cacciatori recitano la parte di chi sta impegnandosi in un’impresa problematica. La povera volpe lo sa, è destinata a soccombere. Non è nemmeno la caccia alla pernice bianca o a un leprotto o magari al cinghiale, questo parente prossimo del maiale che sta un po’ esagerando a riprodursi e combinaSamia 55 parecchi disastri alle culture, per cui quando lo ammazzano sono (quasi) tutti contenti, quelli che lo impallinano e quelli che poi se le mangiano in tavola con la polenta e un buon bicchiere di barbera.

La caccia a Torino, il cacciatore è Milano tanto per precisare, si era iniziata nel lontanissimo dopoguerra. Prima di parlare dell’EIAR, Ente Italiano Audizioni Radiofoniche merita un cenno e forse più la Fert di corso Lombardia nata nel 1919, Fiori Enrico Roma Torino, da lì l’acronimo, film d’epoca senza il sonoro, poi assorbita da Cinecittà. Ma ecco nel 1927 proprio nella città sabauda con una sede di fortuna in via Bertola, poi in via Arsenale, si era sviluppato rapidamente il magico fenomeno della radio che allargava presto antenne e tentacoli in tutta Italia, da Trieste a Palermo attraverso Milano e Roma. E il cacciatore Milano, alla fine era riuscito a catturare la preda nel frattempo diventata Rai, Radio Audizioni Italiane pur dovendo accontentarsi poi di spartire la torta con Roma.

Francobollo AutoMa a Torino ci sono teste con il cervello fine nella prima metà del Novecento e che fanno? Dopo aver dato orecchie e voce agli italiani decidono anche di vestirli, soprattutto di vestire le lor signore e s’inventano il Salone della Moda. Nasce così nel 1935 l’Ente Nazionale della Moda che poi verrà battezzato nel 1950 Samia, dopo i lunghi tormenti della seconda guerra mondiale. Il Salone della Moda Italiana avrà la sua casa a disposizione al Valentino con Palazzo Esposizioni. Per quasi trent’anni Torino diventa il centro vitale dell’abbigliamento e si batte con onore con Parigi. E anche qui Milano cacciatore catturerà la preda. Ma non imprigionerà la fantasia dei torinesi.  

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Prevenire è...Curare

 
Prevenzione
 
L'IMPORTANZA
 
La prevenzione è un tema
gradualmente più conosciuto
dalla popolazione generale,
grazie agli sforzi profusi
dai professionisti della Sanità
per promuoverne la diffusione
e il riconoscimento delle sue funzioni.
 
 

Di: F. Carpignano - M. Guglielmino - M. Molinero - S. Villa - M. Gonella

 
Con il termine “prevenzione” si fa riferimento a tutto ciò che concorre a ridurre l'insorgenza di malattie o devianze comportamentali; la profilassi è la forma di prevenzione rivolta alle malattie organiche, mentre la psicoprofilassi è volta a prevenire l'insorgenza di comportamenti pericolosi per la salute, quali l'eccessivo uso di alcol o l'assunzione di droghe, attraverso interventi di formazione e/o divulgazione scientifica. L'Organizzazione Mondiale della Sanità distingue tre livelli di prevenzione che possono essere rivolti allaCoppia in Bicicletta popolazione, all'ambiente in cui le persone vivono o lavorano: la prevenzione primaria, volta a evitare, per quanto possibile, l'insorgenza della malattia; quella secondaria, che ha lo scopo di effettuare una diagnosi precoce di una malattia già in corso; infine, quella terziaria, che cerca di moderare gli effetti di una patologia già in corso e di prevenire ulteriori peggioramenti. 
Nel 2019 l’OMS ha diffuso una ricerca che individua il cancro come principale causa di morte nella popolazione con età inferiore ai 70 anni in 112 dei 183 paesi del mondo, con una stima in Italia di ben 377.000 nuove diagnosi di tumore all'anno, con un trend che non sembra accennare a diminuire. 
Il cancro non colpisce solamente gli adulti o gli anziani: secondo recenti dati del Global Burden of Disease, nel 2019 sono stati riscontrati circa 1.335.100 nuovi casi di tumore in età adolescenziale e 397.583 decessi ascrivibili alla malattia. Le tipologie di cancro maggiormente sviluppate durante l’adolescenza comprendono i sarcomi dell’osso, il tumore del testicolo e dell’ovaio e il linfoma di Hodgkin. Nonostante la patologia oncologica presenti ancora un elevato tasso di mortalità (Islami et al., 2014), il fatto che il 42% dei casi di tumore diagnosticati sia correlato a fattori di rischio potenzialmente modificabili, rende di fondamentale importanza l’implementazione di interventi di prevenzione per lo sviluppo di tali patologie (Ibidem).
Sigarette pugnoTra i fattori di rischio che predispongono allo sviluppo della malattia neoplastica compaiono: il fumo di sigaretta attivo e passivo, il sovrappeso, un consumo eccessivo di alcol e/o carne rossa, un basso consumo di frutta e verdura, la mancanza di attività fisica, l'esposizione prolungata ai raggi ultravioletti e l'infezione da alcuni virus come l'HIV o il Papilloma Virus.
Si tratta di fattori di rischio modificabili, sui quali si può intervenire grazie ad attività che rientrano nella prevenzione oncologica quali la promozione di percorsi di aiuto per la cessazione dell’abitudine al fumo e il rinforzo dell’utilizzo di campagne pubblicitarie che evidenzino i rischi del fumo sulla salute.
Si stima che riducendo l'abitudine al fumo, aumentando l'attività fisica e adottando una dieta ben bilanciata, si potrebbero prevenire circa il 40% delle diagnosi di tumore e, di conseguenza, le morti correlate. Gli epidemiologi Carlo La Vecchia ed Eva Negri hanno stimato che, dal 1989 ad oggi, nell'Unione Europea sono state evitate quasi 6 milioni di morti per cancro grazie a una maggiore adesione alle campagne di screening, alla crescente adozione di comportamenti salutari, all’aderenza alle terapie e i relativi progressi (Malavezzi et al., 2023).

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Non posso vederlo così!!!

Letto Bianco
  
LA CONDIVISIONE 
 

Hospice. Giorni e ore
condivisi con i familiari,
scelte consapevoli
di sedazione
per lenire qualsiasi sofferenza
negli ultimi istanti
 
 
Di: Ferdinando Garetto
   
Fonte:
Logo Citta Nuova
Mario muore alle ore 15 e 10. Proprio 5 minuti prima uno dei figli era uscito in lacrime dalla stanza: «Non posso vederlo così! Ma perché non si può fare qualcosa? Perché le leggi di questo Stato incivile e la Chiesa vietano la dignità di morire quando non c’è più nulla da fare?».
 
DisperazioneLo riaccompagniamo in stanza, da dove eravamo usciti pochi istanti prima, certi che i sintomi fossero tutti controllati. Ma prima ancora di entrare vengono incontro i nipoti: «Vieni zio, presto, il nonno forse è ...».
 
Quell’istante ha qualcosa di misterioso e sacro: la moglie anziana, piegata sul suo sposo a
coglierne l’ultimo respiro, in lacrime piene di amore.
Accanto a loro la figlia, un’amica di sempre, i nipoti. Grati per l’assistenza ricevuta, sofferenti, uniti, certi di aver “accompagnato” Mario ad una morte serena. E poi lui, quel figlio dilaniato dalla propria sofferenza, dalla rabbia, dalla stanchezza.
                      
Una sofferenza da accogliere, senza alcun giudizio o pregiudizio. Un abbraccio, le lacrime da asciugare che in parte si uniscono aMani Conforto quelle degli operatori dell’Hospice. Il dolore per aver “perso” quell’attimo, l’attimo in cui il padre se n’è andato, che forse avrebbe potuto riconciliare la Vita e la Morte, chissà...
 
Assicuriamo che il supporto non finirà con il decesso, ma continuerà, se vorranno, nel lutto.
Un gesto concreto (un certificato urgente per il lavoro) è un primo passo di questo nuovo incontro.
 

 

George Mallory e Andrew Irvine


Irvine e Mallory
 
 
LA CARTOLINA
 
Di: Augusto Frasca
 
Tragedia in montagna
Sono passati cento anni esatti…
Fu un’odissea conclusasi tragicamente.
Cento anni esatti da uno degli episodi
più suggestivi e misteriosi
nella lunga storia dei rapporti
tra l’uomo e la montagna.
 
 
George Mallory e Andrew Irvine furono avvistati per l’ultima volta da un compagno di cordata alle 12.50 dell’8 giugno 1924. Da allora, dei due scalatori inglesi impegnati nell’ascesa dell’Everest, la cui sommità, 8.840 metri, era inviolata, si persero le tracce.
Fino al primo maggio del 1999, quando i componenti di una spedizione statunitense trovarono sulla parete nord della montagna più alta del mondo, a 8.250 metri di quota, i resti di un uomo, solo in parte decomposti. L’etichetta, intatta, della camicia, consentì di risalirne all’identità, confermata da una lettera perfettamente conservata destinata alla moglie Ruth: Corpo Malloryquanto ritrovato apparteneva a George Mallory. Nessuna traccia di Andrew Irvine, nessuna certezza sugli esiti della scalata.
Tuttavia, è sempre stato considerato poco attendibile che i due inglesi avessero raggiunto la vetta e fossero morti sulla strada del ritorno. Ma un dettaglio apre al dubbio: Mallory aveva promesso alla moglie che avrebbe lasciato la sua foto in cima all’Everest, e tra le carte trovate addosso al corpo dello scalatore la foto mancava…!

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Il ritrovamento dello scarpone di Irvine


Andrew Irvine
 
L'AGGIORNAMENTO
 
Dalla Testata...
Logo Lo Scarpone
 
 
 
EVEREST:
RITROVATO LO SCARPONE
DI ANDREW IRVINE
 
di Gian Luca Gasca
 
 
 
Ritrovati probabili resti di Andrew Irvine sull'Everest, riaccendendo il mistero sulla possibile prima ascensione del 1924.

Una spedizione di National Geographic ha recentemente fatto una scoperta che potrebbe riaprire uno dei capitoli più enigmatici della storia dell’alpinismo. Alla base della parete nord dell’Everest, è stato rinvenuto uno scarpone, con all'interno un piede, appartenente quasi sicuramente all'alpinista Andrew Comyn Irvine, scomparso nel 1924 insieme a George MalloryScarpone con Piede durante un tentativo di raggiungere la vetta più alta del mondo.

A settembre 2024, la spedizione di National Geographic, composta da documentaristi e scalatori di fama come Jimmy Chin, ha dato una svolta a questa storia. Mentre esaminavano l'area del ghiacciaio di Rongbuk, sotto la parete nord dell'Everest, la squadra ha trovato uno scarpone sporgente dal ghiaccio in via di fusione. All'interno del calzino è stata trovata un'etichetta con la scritta "A.C. IRVINE", lasciando pochi dubbi sull'identità del proprietario. 

«what matters is to partecipate, not to win»

E. Talbot

 
LA MASSIMA
 
«l’importante è partecipare,
non vincere»
Oggi questa massima
potrebbe essere modificata così:
«L’importante è esagerare»,
per sintetizzare quanto sta succedendo
nello sport del terzo millennio,
dove l’idea della qualità dello spettacolo
è regolarmente soffocata
dal concetto di quantità.
 
Di: Fabio Monti
 
 
Secondo l’affermazione lanciata dal pulpito della cattedrale di Saint Paul a Londra il 19 luglio 1908 dal vescovo anglicano Ethelbert Talbot e fatta sua dal barone Pierre de Coubertin, promotore dei Giochi olimpici moderni, «what matters is to partecipate, not to win» (letteralmente: «l’importante è partecipare, non vincere»). Affermazione modificata in un ricevimento londinese ufficiale del 24 luglio 1908, tenutosi durante la V Olimpiade: «Come nella vita, nello sport è importante partecipare, non vincere». Oggi questa massima potrebbe essere modificata così: «L’importante è esagerare», per sintetizzare quanto sta succedendo nello sport del terzo millennio, dove l’idea della qualità dello spettacolo èPierre de Decoubertin regolarmente soffocata dal concetto di quantità.
Ci sono numeri che indicano come il programma olimpico sia stato sottoposto a una cura ingrassante, non sempre legata allo sviluppo dello sport femminile, che ha reso sempre più compresso il programma dei Giochi, sempre circoscritto a 16 giornate. Nell’edizione di Roma 1960, le gare erano 150 per 19 discipline sportive; a Sydney 2000 si è toccato quota 300, il doppio rispetto a quaranta anni prima (28 gli sport); a Tokyo 2020 si era gareggiato
per 339 titoli (in 33 discipline) e a Parigi 2024 per 329 in 32 sport. Non è che i Giochi olimpici invernali abbiano avuto sorte migliore: i 27 titoli in quattro discipline (biathlon, hockey su ghiaccio, pattinaggio e sci) di Squaw Valley 1960 sono diventati 109 (in quindici sport) a Pechino 2022 e saliranno a 115 a Milano/Cortina 2026.
Breakdance OlimpicaIl programma olimpico dei Giochi estivi e invernali è ormai diventato pletorico, sovrabbondante, inutilmente gonfio, soprattutto con il moltiplicarsi di prove a squadre che hanno poco senso e la scelta di sport che con lo spirito olimpico c’entrano ancora meno. Il problema è che i vertici del Comitato olimpico internazionale non sanno resistere alla pressione e alle richieste delle federazioni internazionali e soprattutto delle televisioni, che sono i grandi finanziatori dei Giochi, attraverso l’acquisizione dei diritti radio-televisivi e che per questo detengono il reale potere, visto che pagano cifre altissime. Così si spiega la tendenza a spingere per l’introduzione di nuovi sport (a Parigi ha esordito la breakdance) e di nuove gare nella speranza di catturare i giovani, anche se è tutto da dimostrare che siano attratti dal taekwondo oppure dallo skeet a squadre o dal tiro con l’arco misto.

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Le Raccolte del GITR

 
"CARTOLINE DAL PASSATO"
Cartoline dal Passato
SCARICA IL FASCICOLO CLICCANDO SUL LOGO
 
Abbiamo raccolto in un nuovo fascicolo scaricabile che abbiamo chiamato “CARTOLINE DAL PASSATO"gli articoli di Augusto Frasca, giornalista, saggista, storico di sport e cultura a tutto campo. Abruzzese di nascita, romano di residenza, componente del Comitato scientifico della Treccani e curatore, con Claudio Ferretti, dell’Enciclopedia Garzanti, responsabile dei servizi giornalistici nei principali avvenimenti di atletica e dei Mondiali di Calcio del ’90, ha al proprio attivo pagine su fatti e personaggi dello sport e non solo. Ogni volta una data e un personaggio da ricordare.
 
“IN PUNTA DI PENNA” e "I QUADRETTI"
In punta di penna1 I Quadretti1
SCARICA I FASCICOLI CLICCANDO SUI RELATIVI LOGHI
 
Abbiamo raccolto in un fascicolo scaricabile che abbiamo chiamato “IN PUNTA DI PENNA”,gli articoli del nostro compianto amico Michele Fenu, grande giornalista in grandi giornali, che ha accompagnato con decenni di reportage l’evoluzione dell’auto, la sua storia, i suoi personaggi e che per circa due anni abbiamo avuto l’onore di avere come Caporedattore e meraviglioso collega nel GITR.
 
In un secondo fascicolo che abbiamo chiamato “I QUADRETTI”abbiamo raggruppato invece gli articoli di un altro grande giornalista sportivo Gianni Romeo, appena insignito del premio “Dardanello 2020 di Tuttosport” e attualmente nostro Redattore Capo, articoli che sono veri “cammei” dedicati a fatti opersonaggi della vita dei nostri giorni che, al di là dei doverosi argomenti scientifici e medici, ampliano le nostre conoscenze e ci regalano qualche minuto di piacevole lettura.
 
"VOCI DEL '900" e "LE PAROLE CHE CURANO"
Logo Voci 900a Logo Parole che Curano 5
SCARICA I FASCICOLI CLICCANDO SUI RELATIVI LOGHI
 
In questi due fascicoli abbiamo raccolto in gli articoli delle rubriche “VOCI DEL ‘900” e “LE PAROLE CHE CURANO”, la prima dedicata a personaggi famosi del secolo scorso e non solo, la seconda a temi di vario tipo che, articoli che da tempo ormai, al di là degli argomenti scientifici e medici, ampliano le nostre conoscenze in campo letterario.
 
Tutti i fascicoli saranno aggiornati periodicamente con gli articoli che potrete leggere su ogni nuovo numero di PRIMA PAGINA, articoli che vi ricordiamo, potete trovare anche singolarmente nelle Categorie relative, cliccando sui loghi nella parte sinistra della pagina HOME.

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di Ernesto Bodini
 
Nel Manifesto l'esperienza
di Cicely Saunders
Fondatrice del moderno
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di Ferdinando Garetto
A cura della SIPMO
Societa Italiana di Patologia e Medicina Orale
Olga Di Fede e Giuseppina Campisi
 
 

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    UNA POLEMICA
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    Tra tanti esempi positivi
    la sconfitta della poliomielite
     
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    cosa si nasconde
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    una malattia moderna
     
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    NELLA CIVILTÀ
    DEGLI SPRECHI
    SALVIAMO ALMENO 
     
    I FARMACI
     
    CHE NON SONO
    ANCORA SCADUTI
     
    Si dice, con ragione, che la nostra sia la civiltà degli sprechi. Purtroppo, tra i tanti si devono annotare i farmaci.
     
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Una sanità a tutto campo

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