2023 - Fondazione AIOM - I numeri del cancro in Italia 2023
LO SFORZO
La Fondazione AIOM
fornisce, anche quest'anno,
la nuova versione 2023 de
“I Numeri del cancro in Italia”
dedicata a cittadini e pazienti.
Da 13 anni lo sforzo comune
di AIOM e di AIRTUM, cui si sono
progressivamente aggiunti
Fondazione AIOM, PASSI e
PASSI D’ARGENTO, SIAPEC-IAP e
Osservatorio Nazionale Screening
(ONS), fornisce dati epidemiologici
a sostegno dei clinici, della popolazione
e delle istituzioni per conoscere,
organizzare e gestire
la problematica oncologica.
È un impegno che continua, anno dopo anno!
Sono lieto di contribuire anche quest’anno ad una pubblicazione particolarmente rilevante e utile per monitorare l’incidenza e l’andamento delle malattie oncologiche nella nostra Nazione, valutare l’impatto delle strategie di prevenzione e dei sistemi diagnostico-terapeutici nazionali nonché per pianificare con accuratezza azioni e interventi di programmazione sanitaria.
“I numeri del cancro in Italia 2023” fornisce una dettagliata analisi dei principali dati epidemiologici sulle neoplasie in Italia e tocca temi di grande attualità e interesse: dal diritto all’oblio oncologico al ruolo della telemedicina e delle innovazioni tecnologiche nel campo dei tumori, soprattutto nell’ottica di una integrazione efficace delle nuove tecnologie nel flusso di lavoro dei professionisti sanitari.
È questo un aspetto cruciale: sono convinto che la transizione digitale possa essere la chiave di volta per costruire una sanità sempre più efficiente e innovativa, favorendo un’assistenza di qualità e personalizzata. Ciò assume una rilevanza preminente nel complesso ambito dell’oncologia che, come testimoniano i dati illustrati nelle pagine che seguono, continua a rappresentare una delle principali sfide per il nostro sistema sanitario e per la salute globale.
Il rapporto stima per il 2023 un aumento a 395.000 dei nuovi casi di tumore e indica per i prossimi due decenni un incremento del numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche.
È dunque necessario continuare a lavorare per rafforzare la cultura della prevenzione primaria e secondaria, a partire dai più giovani: dall’adozione di stili di vita salutari per ridurre i fattori di rischio individuali alla promozione degli screening, aumentandone i livelli di copertura, riducendo la disomogeneità territoriale e aprendo alla prospettiva di estenderli a tumori attualmente non compresi nei programmi nazionali.
Sin dai primi giorni del mio mandato come Ministro della Salute ho avviato molteplici iniziative e campagne informative sulla prevenzione oncologica, in rilievo anche nel Piano oncologico nazionale che pone l’attenzione sulla centralità del paziente, sulla riduzione delle disuguaglianze e sull’integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico. Sono questi gli obiettivi su cui ci stiamo focalizzando e che possiamo raggiungere anche cogliendo a pieno le opportunità offerte dal PNRR.
Oggi sappiamo con certezza che individuare il cancro nelle sue fasi iniziali vuol dire garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita. È questo il messaggio che dobbiamo veicolare con forza, anche attraverso il contributo fondamentale delle associazioni.
Altrettanto importante è il ruolo della ricerca. Grazie agli straordinari progressi scientifici degli ultimi decenni abbiamo ottenuto eccellenti risultati nella cura e nel trattamento di alcuni tumori prima ritenuti incurabili, con lo sviluppo di terapie sempre più appropriate e personalizzate, in linea con l’approccio mirato della “medicina di precisione”.
La lotta al cancro, una parola che comprende oltre 200 tipi diversi di tumore, potrà essere vinta solo puntando con decisione sulla ricerca e sulle attività di prevenzione primaria, secondaria e terziaria: è questo l’investimento più grande e significativo che una Nazione possa fare.
È questo un aspetto cruciale: sono convinto che la transizione digitale possa essere la chiave di volta per costruire una sanità sempre più efficiente e innovativa, favorendo un’assistenza di qualità e personalizzata. Ciò assume una rilevanza preminente nel complesso ambito dell’oncologia che, come testimoniano i dati illustrati nelle pagine che seguono, continua a rappresentare una delle principali sfide per il nostro sistema sanitario e per la salute globale.
Il rapporto stima per il 2023 un aumento a 395.000 dei nuovi casi di tumore e indica per i prossimi due decenni un incremento del numero assoluto annuo di nuove diagnosi oncologiche.
È dunque necessario continuare a lavorare per rafforzare la cultura della prevenzione primaria e secondaria, a partire dai più giovani: dall’adozione di stili di vita salutari per ridurre i fattori di rischio individuali alla promozione degli screening, aumentandone i livelli di copertura, riducendo la disomogeneità territoriale e aprendo alla prospettiva di estenderli a tumori attualmente non compresi nei programmi nazionali.
Sin dai primi giorni del mio mandato come Ministro della Salute ho avviato molteplici iniziative e campagne informative sulla prevenzione oncologica, in rilievo anche nel Piano oncologico nazionale che pone l’attenzione sulla centralità del paziente, sulla riduzione delle disuguaglianze e sull’integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico. Sono questi gli obiettivi su cui ci stiamo focalizzando e che possiamo raggiungere anche cogliendo a pieno le opportunità offerte dal PNRR.
Oggi sappiamo con certezza che individuare il cancro nelle sue fasi iniziali vuol dire garantire un tasso di sopravvivenza maggiore e una migliore qualità della vita. È questo il messaggio che dobbiamo veicolare con forza, anche attraverso il contributo fondamentale delle associazioni.
Altrettanto importante è il ruolo della ricerca. Grazie agli straordinari progressi scientifici degli ultimi decenni abbiamo ottenuto eccellenti risultati nella cura e nel trattamento di alcuni tumori prima ritenuti incurabili, con lo sviluppo di terapie sempre più appropriate e personalizzate, in linea con l’approccio mirato della “medicina di precisione”.
La lotta al cancro, una parola che comprende oltre 200 tipi diversi di tumore, potrà essere vinta solo puntando con decisione sulla ricerca e sulle attività di prevenzione primaria, secondaria e terziaria: è questo l’investimento più grande e significativo che una Nazione possa fare.
Prof. Orazio Schillaci
Ministro della Salute