
È ONLINE IL
... N°. 2 - 2023 ...
BUONA LETTURA

CERCA LE "RACCOLTE" DEL GITR CLICCANDO QUI
CLICCA SULLA BANDA SOVRASTANTE
PER IL BOLLETTINO SETTIMANALE COVID-19
DAL MINISTERO DELLA SALUTE
CLICCA SULLA BANDA SOVRASTANTE PER LE NOTIZIE AGGIORNATE
SULLA CAMPAGNA PER LA PREVENZIONE DEI TUMORI
DAL MINISTERO DELLA SALUTE
Il coraggio oltre il 90° - Finita la partita c'è ancora da giocare

IL FUMETTO
La presentazione
del primo fumetto
dedicato ai valori
della cura
e del coraggio
alla Reggia di Venaria
il 16 maggio 2023.
Di: Loredana Masseria
Il racconto del progetto
È stato presentato il primo fumetto, dedicato ai valori della cura e del coraggio, attraverso i racconti di Gigi Ghirotti, giornalista che nel ‘72 si ammalò di morbo di Hodgkin rinunciando alla sua cassa mutua privilegiata di giornalista e raccontando la sua degenza ospedaliera fino alla fine, avvenuta nel giugno 1974, per dare voce ‘a chi voce non ha’, ai malati.
Del suo reportage “Nel tunnel della malattia” furono realizzate due trasmissioni televisive per la RAI e 11 articoli per il giornale La Stampa.
Il progetto, proposto dalla ASL Città di Torino, Azienda Zero e Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta, è stato realizzato grazie alla collaborazione del Gruppo Italiano Tumori Rari, della Fondazione Piemontese per la ricerca contro il cancro, della Reggia di Venaria e della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti.

L’idea
L’idea nasce dall’ascolto dei giovani studenti incontrati nelle collaborazioni che Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta e ASL Città di Torino hanno realizzato in collaborazione con le scuole.
L’interesse dei ragazzi è stato sorprendente e ci siamo accorti di quanto la lotta di Ghirotti contro l’abbandono e la solitudine del malato, l’incentivo alla solidarietà e al rispetto del paziente in quanto persona e non numero, la tutela della sua umanità, abbia appassionato i giovani, solitamente lontani e volutamente distanti da certe problematiche.

Il fumetto
Il fumetto - azzardando - potremmo definirlo come il Tik Tok della carta stampata perché permette di sintetizzare messaggi e veicolarli. Negli anni ’70, proprio mentre Ghirotti scriveva, in Italia si vendevano circa 500.000 copie di fumetti. Erano le vendite più alte in Europa. Oggi il fumetto sta vivendo una stagione fortunata e, come ci hanno insegnato i ragazzi, le storie devono essere al massimo di quattro pagine. Attraverso immagini e testi brevi si riesce ad esporre concetti e storie profonde.
Per la realizzazione del fumetto sono stati infatti coinvolti giovani fumettisti, Alessandro Forte, Alin Dobos, Alessia Fiorio Plà e Marco Simeoni, che hanno accolto il progetto con entusiasmo, dando una loro particolare visione della narrazione.
Sono stati loro a scegliere, tra quelli descritti da Ghirotti nel suo reportage, quali racconti realizzare sotto forma di disegno nel fumetto.
Ne sono venuti fuori sei episodi dal sapore un po’ vintage ma allo stesso tempo attuali.
Il lungo viaggio di un cronista - Gigi Ghirotti

IL NEMICO
Negli anni ’70
era “un male incurabile”.
Sottovoce, nascosto...
Il nemico subdolo
che “si portava via”
personaggi famosi
o persone care.
Di: Ferdinando Garetto
Negli anni ’70 era “un male incurabile”. Sottovoce, nascosto... Il nemico subdolo che “si portava via” personaggi famosi o persone care. Poi accadde qualcosa di nuovo. Fu la forza di una narrazione autobiografica a scardinare i luoghi comuni. Era il 1973: sul secondo canale (oggi Rai2), all’ora di cena. La trasmissione si chiamava “Orizzonti – L’uomo, la scienza, la tecnica” (piccola nota “sociologica”: che cosa vediamo oggi in televisione nei principali canali nazionali, all’ora di cena....?). Mezza Italia si ferma tutte le sere, con crescente interesse, a seguire la vicenda umana di un grande giornalista, abituato a reportage di guerra, di politica, di cronaca nera. Si chiama Gigi Ghirotti: la sua vita è bruscamente cambiata in seguito all’incontro con “il signor Hodgkin”, come chiama lui il linfoma.


E da grande giornalista si avventura nel reportage più impegnativo...
“Da un anno mi insegue un odore di etere, di alcool, di antibiotici, di lisoformio e questo cocktail olfattivo mi pizzica le narici, mi inzuppa le ossa, mi si è attaccato alla pelle. Sono passato nel corso di questi dodici mesi attraverso quattro ospedali, quattro interventi chirurgici; una galleria quanto mai varia e imprevedibile di medici, di infermieri, di compagni di viaggio; una esperienza umana e civile vissuta coralmente con persone che un anno fa non conoscevo, con cui non avrei mai immaginato di dovermi trovare a dividere cibo, stanze, ansietà e speranze (…)”.
Progressi nel trattamento del GIST in fase metastatica
L'ECCEZIONE
GIST ha rappresentato
e rappresenta ancora oggi
una straordinaria eccezione
nei Tumori Rari.
L’interesse è però andato spegnendosi
e negli ultimi anni gli studi sostenuti
dall’industria o dalle istituzioni,
la collaborazione internazionale
e gli eventi scientifici
si sono ridotti nel tempo.
Di: Alessandro Comandone - Tiziana Comandone - Antonella Boglione
Sono trascorsi più di 20 anni da quando Joensuu e Coll pubblicarono il primo caso di GIST plurimetastatico e pluritrattato di una donna finlandese curato positivamente con Imatinib 400mg/die.
Questa pubblicazione fondamentale produsse numerosissimi studi in questa patologia, sia in fase di terapia adiuvante che in malattia avanzata.
GIST ha rappresentato e rappresenta ancora oggi una straordinaria eccezione nei tumori rari per i seguenti motivi:
- Ha a disposizione numerose e provate linee di terapia;
- Ha fatto produrre studi randomizzati, evento non frequente nei tumori rari;
- Ha indotto una importante collaborazione internazionale tra gruppi di scienziati e di clinici;
- Ha aperto le porte alle così dette terapie a bersaglio molecolare che in tempi successivi hanno dato origine a studi e risultati molto positivi anche in alcuni dei tumori più frequenti (Carcinoma del polmone non microcitoma, Carcinoma della mammella, Carcinoma del colon per alcune situazioni specifiche).
L’interesse verso il GIST è però andato spegnendosi e negli ultimi anni gli studi sostenuti dall’industria o dalle istituzioni accademiche, sia la collaborazione internazionale o gli eventi scientifici si sono ridotti nel tempo.
Per questo motivo pubblichiamo il presente articolo per cercare di stimolare un nuovo interesse su questa patologia.

Per le forme operate radicalmente ma ad alto rischio il trattamento adiuvante ormai consolidato è con IMATINIB 400mg /die per 3 anni.
Lo studio PERSIST che ha cercato di portare la durata a 5 anni è fallito per la tossicità indotta e il conseguente abbandono della terapia da parte della maggioranza dei pazienti (ASG/SS6 study)
La ricerca ha invece portato a nuovi risultati nelle forme avanzate e metastatiche che cerchiamo di riassumere in questo lavoro.
GIST (Gastrointestinal Stromae Tumor) è la forma più comune di tumore mesenchimale del tratto gastroenterico con circa 1500 nuovi casi /anno in Italia (numeri del cancro 2022).
Il maggior numero di casi di GIST è mutato nel gene Kit o nel gene PDGFRA. Una percentuale molto minore di GIST manifesta invece l’attivazione del gene NF1 e del gene che codifica la succitata deidrogenasi. (SDH)
GIST si manifesta soprattutto nella decade di vita 60 e 70 anni. Le forme sindromiche invece si concentrano nelle età infantili (triade di Carney o Sindrome di Carney Stratakis).
La diagnosi di GIST continua ad essere in primo luogo morfologica, poi confermata da test immunoistochimici (Kit, PDGFR, CD34, DOG 1) e in terzo luogo biologico molecolare con la ricerca delle mutazioni caratterizzanti la malattia (ricerca degli esoni mutati) così dette driving.
La parabola della vita

LA SORPRESA
Nella borsa a volte
aiuti inaspettati.
Quando i miei figli erano piccoli,
mi capitava spesso
di trovare nella borsa del lavoro
qualche sorpresa:
macchinine, giochi, caramelle...
Di: Ferdinando Garetto
Quando i miei figli erano piccoli, mi capitava spesso di trovare nella borsa del lavoro qualche sorpresa: macchinine, giochi, caramelle...

Molte volte questa loro “attenzione” si rivelava una risorsa preziosa: quando si entra in una casa dove ci sono malati gravi, può capitare di incontrare bambini piccoli, talvolta involontariamente un po’ trascurati “non disturbare il dottore... zitto che il nonno sta male... vai di là a giocare...che il papà...o la mamma...”. Ma che cosa di meglio che tirare fuori dalla “borsa magica” una macchinina o una caramella? O una volta persino il fonendoscopio rosso e giallo di plastica della “borsa del medico” (di cui mio figlio era molto orgoglioso, al punto da mettermelo di nascosto tra gli “attrezzi”) per aiutare nella visita!

Sempre con la precisa percezione del fatto che quei bambini ascoltavano e capivano tutto quello che stava succedendo, e che la loro agitazione di prima era solo l’espressione della paura di essere tenuti all’oscuro di qualcosa che intuivano, che sentivano riguardarli molto direttamente, ma che non osavano chiedere.
Dall’altra parte, gli istanti di gioia di un genitore o di un nonno,
per un saluto o un semplice bacio mandato dalla porta della stanza socchiusa. Anche alla fine della vita, nel segno della speranza e del futuro.

Quella “parabola del corpo” in cui ciclicamente il progressivo perdere forze e autonomia (“non mangia più da solo... non si alza più dal letto”) si specchia nella scoperta quotidiana di nuove conquiste (“tiene il cucchiaio in mano... ha fatto i primi passi...”), come in una perenne staffetta di vita tra le generazioni.
SCARICA L'ARTICOLO IN FORMATO PDF
Più attenzione per i Tumori Rari
L'ESEMPIO
L’esempio e la testimonianza
della giovane Sofia Sacchitelli,
recentemente scomparsa a causa
di un angiosarcoma cardiaco.
La sua eredità:
uno stimolo
per la Cura e la Ricerca
Di: Ernesto Bodini
Non sono certo pochi i drammi umani, come le moltissime malattie che colpiscono da sempre e ogni giorno l’essere umano. E sin qui non ci si può stupire, ma quando esse sono rare o rarissime, lo sconforto è certamente maggiore e chiunque ne venga colpito (se non è uno stoico) gli viene da chiedersi: «Perché proprio a me?»
È un’espressione spontanea, naturale e a dir poco comprensibile ma purtroppo senza risposta, tant’è che spesso subentrano inevitabilmente lo sconforto, lo smarrimento e la paura, lasciando poco spazio a qualsivoglia altro pensiero se non quello di aggrapparsi alla vita… sino all’ultimo.

La consapevolezza, se si vuole considerare questo termine, consiste nel fatto che la Sacchitelli era studentessa alla Facoltà genovese di Medicina e Chirurgia al 5° anno di Corso, a due passi dal traguardo, con risultati eccellenti, e che non facevano presagire questo “ostacolo” sino al 2022 quando le è stata diagnosticata la patologia. A novembre dello stesso anno l’inevitabile peggioramento, difficile da accettare e da pronunciare il termine stesso della patologia nonostante la sua filosofia che le faceva sostenere: «Le tragedie nella vita sono altre».

Inevitabile il percorso terapeutico ad “interrompere” brevi momenti di vita quotidiana, sia per la sua stessa stabilità mentale che per il bene della sua famiglia: i genitori, la sorella Ilaria e il fidanzato Nicolò, oltre ad una schiera di amici e compagni di Corso universitario. A questo riguardo ha scritto per i social: «La malattia mi ha permesso di provare sensazioni mai conosciute prima, non solo negative; di scoprire la personalità e la profonda sensibilità di alcuni, a differenza di altri che invece si sono tirati indietro, non sapendo come affrontare la situazione, ma che comunque non condanno».
La donna nei secoli, da Cleopatra, a Marie Curie, alla Callas...

LA CARTOLINA
Di: Augusto Frasca
Un serbatoio infinito,
un elenco sterminato,
tanto vasta è la galleria di donne che,
nel bene soprattutto,
ma anche nel male,
hanno lasciato attraverso i secoli
segni indelebili della loro presenza.
Una splendida mostra di arti figurative aperta in questi giorni nella sede romana del Museo delle Arti marziali ha offerto
lo spunto per una riflessione e per un tentativo di catalogazione che ha probabilmente del temerario. Argomento della mostra è la donna, intesa come corpo, mente e cuore.

Dall’argomento, e da una giuria improvvisata tra addetti ai lavori, è nato il tentativo di mettere nero su bianco impegnandosi nel recupero storico di personaggi femminili rimasti impressi nella memoria a partire dagli anni di studio della prima adolescenza, fino ai tempi d’oggi.
Un serbatoio infinito, un elenco sterminato, tantovasta è la galleria di donne che, nel bene soprattutto, ma anche nel male, hanno lasciato attraverso i secoli segni indelebili della loro presenza, nella politica come nelle religioni, nel mondo dell’arte come nelle scienze, nella letteratura come nell’emancipazione del genere femminile e nel rispetto dei diritti civili.

Se hanno avuto spazio adeguato figure politiche dominanti nel secolo sedicesimo come Caterina de’ Medici ed Elisabetta I d’Inghilterra o come,


Testimoni, entrambe, Anna e Mahsa, come Rosa Parks, dell’eterna lotta, ad ogni latitudine, contro la violenza del potere, assieme alle infinite cavie umane spesso sepolte nel più perverso degli anonimati.
Un "fenomeno sociale" da rivedere profondamente
IL RISCHIO
Maggior impegno
per tutelare
il lavoro dei sanitari
sempre più a rischio,
e anche più volontà,
competenze e capacità
per immedesimarsi
nelle esigenze
dei fruitori della sanità.
L’immagine è tratta da Corrierefiorentino.it
Da: Il mio giornale
Dico la mia - Evidenza - 24 Aprile 2023 - Ernesto Bodini
Di: Ernesto Bodini
Come se non bastassero le conseguenze della pandemia e i relativi problemi del SSN, ecco ripetersi troppo spesso atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari nel corso
delle loro funzioni. Ultimo atto l’aggressione, il 21 aprile scorso, alla psichiatra 55quenne Barbara Capovani, responsabile dell’Unità Funzionale di Salute Mentale Adulti e SPDC dell’ospedale Santa Chiara di Pisa, ad opera di un suo ex paziente che le ha provocato gravissime lesioni irreversibili. Questi eventi rappresentano ormai un “fenomeno sociale” pressoché inesistente sino a pochi anni fa, ma non a caso… forse l’avvento delle immigrazioni, dei molteplici reati non prevenibili, della non certezza della pena, dell’eccessiva libertà con le conseguenze in parte derivate a seguito del ’68, come pure delle varie fonti di emulazione (film e pubblicità), delle quasi incontrollabili patologie psichiatriche e infine dell’incremento costante della sottocultura, (tre milioni di italiani ancora credono a fattucchiere e sedicenti cartomanti), sono tutti elementi che determinano in gran parte azioni lesive alle persone e al patrimonio.

Ma al di là della utilità o meno, dal mettere in atto azioni repressive, credo si potrebbe incominciare ad essere più vicini alla popolazione,
trasmettendo tutte quelle “nozioni base” della Medicina e della Sanità, con incontri periodici e garantendo un minimo di certezza del rispetto delle esigenze dei pazienti o potenziali tali, e spiegando anche possibilità e limiti della Medicina e degli operatori sanitari stessi.

Qualcuno potrà dissentire da questi suggerimenti e, in tal caso, vorrei chiedere loro di spiegarmi le origini e il perché di questa trascendenza comportamentale sempre più violenta; oltre al fatto che per quanto gli addetti stiano studiando il problema non sono ancora arrivati ad una soluzione almeno parziale.
Il pensiero... di Fulvia
IL QUADRETTO
Di: Gianni Romeo
Mi è giunto
un pensiero scritto
di mia figlia,
che voleva la mia opinione
prima di inviarlo alla mamma,
lo leggiamo insieme…
La Festa del Papà è passata da un pezzo, ma ora c’è un papà che vuole fare un regalino a sua figlia.
Mi stavo accingendo a scrivere la mia personale riflessione per la Prima Pagina, puntuale ormai da tre anni, quando mi è giunto un pensiero da Fulvia che voleva la mia opinione prima di inviarlo alla mamma. Cioè, la destinataria era Mirta, la mia sposa da sempre, a fine ottobre saranno 56 evviva. Ho letto la riflessione, ho pensato che la mia figliola meritasse una platea meno intima. Così, ottenuto il consenso dal direttore Alessandro Comandone, le ho ceduto il mio spazio.
Ecco Fulvia.
<Li usavo come spade, come lunghe biro appuntite con cui scrivere il mio nome nell’aria, oppure li disponevo con cura sul pavimento della mia cameretta e li dividevo per larghezza e colore.
Ce n’erano di metallo cromato, azzurri, gialli, oppure di legno spessi, i miei preferiti erano quelli ciccioni e grigi. Erano i ferri di mia mamma per
lavorare a maglia, lei me la ricordo così, seduta sulla sedia, la televisione accesa e lei intenta a far danzare i suoi ferri con un ritmo che diventava quello delle mie giornate. Il suono di lei.

Sottile e ritmato, un suono che non disturbava l’aria ma entrava nel paesaggio della casa come un orologio di cui non ti accorgi più ma che segna sempre l’ora esatta.
Era il suo unico hobby, la sua passione. Quando non era impegnata nei lavori di casa lei faceva la maglia.
Tirava fuori l’agenda spessa della coca cola e sopra ci scriveva dei numeri che ogni tanto cancellava.
Il GITR al XXIX° SICP - Congresso Nazionale di Cure Palliative
LA PRESENZA
Il rapporto di lunga data
che ha visto lavorare insieme
figure diverse
nel percorso di cura
dei malati affetti da sarcoma
e nell’aiuto alle loro famiglie.
Di: F. Garetto - M. Seminara - A. Comandone
Al XXIX° SICP di Riccione a Novembre 2022 il nostro abstract “CURE PALLIATIVE E TUMORI RARI: PERCORSI DI FORMAZIONE PER GIOVANI MEDICI” è stato selezionato come Comunicazione Orale nella sessione “Aspetti Clinici e Formazione”.

Abbiamo potuto illustrare al variegato pubblico di professionisti presenti (la SICP è una società scientifica multidisciplinare) come i Tumori Rari presentino particolari peculiarità che li rendono di gestione complessa in tutte le fasi della malattia a partire dall'accuratezza della diagnostica (radiologica, bioptica, istologica), alla pianificazione del corretto percorso di cura, alla fase avanzata.
Nello specifico abbiamo evidenziato, sulla base dell’esperienza maturata, l’importanza di una presa in carico precoce in percorsi di cure palliative simultanee e in servizi di cure palliative specialistiche nelle fasi più critiche. Significative -come noto a chi segue la lunga collaborazione del GITR con il Progetto Protezione Famiglie Fragili della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta- le peculiarità psico-oncologiche e psico-sociali. Pazienti spesso giovani, o giovani adulti con figli piccoli o adolescenti; ma anche grandi anziani, talvolta soli o con caregiver fragile; talora evoluzione locoregionale invalidante; lo stesso essere “rari” è di per sé una fragilità anche psicologica e di sofferenza globale. Tutte situazioni in cui è indispensabile una solida “rete” di supporto flessibile e capace di integrazione
reciproca.

Nel XXIX° Congresso SICP abbiamo voluto soffermarci su quanto sia importante una formazione specifica degli operatori, in particolare i giovani oncologi e i giovani palliativisti.
L’esperienza del GITR in tal senso è consolidata: da circa 15 anni è in atto un programma di formazione permanente sui bisogni specifici dei pazienti con tumore raro e delle corrette procedure terapeutiche e assistenziali.
2022 - Eventi Annuali GRUPPO ITALIANO TUMORI RARI- ODV
LA STRADA
Non è finito
soltanto un anno,
ma un bruttissimo periodo
della storia di tutti noi.
Abbiamo resistito
e voltata l’ultima pagina,
ci guardiamo
un momento alle spalle
per verificare ciò
che comunque
siamo riusciti a realizzare.
Ci attendono nuove sfide
per il futuro a venire.
Dopo tre anni di silenzio, vissuti purtroppo con i problemi che tutti ben conosciamo, eccoci finalmente a produrre il nuovo tradizionale riepilogo "Che cosa abbiamo fatto", un breve riassunto degli Eventi del Gruppo Italiano Tumori Rari nel 2022.
Girata l’ultima impegnativa pagina, è buona norma, oggi più che mai, voltarsi ancora all’indietro per vedere il lavoro svolto. Anche il Gruppo Italiano Tumori Rari si dedica a questa riflessione, non per auto celebrarsi, ma per fissare nuovi traguardi per il futuro, il volontariato infatti, vede di fronte a sé un cammino costante e studia il modo migliore per scoprire nuovi percorsi inesplorati.
Quello che appare sono soltanto riassunti di momenti vissuti, ma alle spalle di tutto c’è un lavoro anonimo, c’i sono le basi che reggono la costruzione. Sono studi, riflessioni, ricerche, dalle quali nasceranno altri motivi per divulgare lavoro, scienza e speranza.
Il cammino continua.

CHE COSA ABBIAMO FATTO NEL 2022
Congresso per i 25 Anni del GITR tenutosi a Torino Sabato 29 Ottobre 2022 con il titolo "Recenti Progressi nella diagnosi e Terapia dei Tumori Rari".
Il Congresso ha coinvolto 25 tra i più quotati Specialisti Piemontesi sui Tumori Rari con relazioni di alto livello.
Buon concorso di pubblico e pieno sostegno da parte delle Autorità Regionali per questa iniziativa che, in forma monotematica, potrà ripetersi ogni 1-2 anni.
Attività di Ricerca sui Tumori Rari con l'adesione a 8 studi nazionali approvati dal Comitato etico. Tutti gli studi sono aperti e attivi.
Borsa di Studio per Data Manager che coordina i suddetti studi dal punto di vista statistico.
Borsa di Studio per Psicooncologa sul tema "Assistenza ai Pazienti con Tumori Rari.
Ruolo del Caregiver "Borsa di Studio per Psicooncologa sul tema "Specifiche necessità psicologiche dei Pazienti con Tumori Rari"
Borsa di Studio in compartecipazione con Humanitas Gradenigo per il Progetto “Protezione Famiglie Fragili” presso l'Ospedale Gradenigo.




Le Raccolte del GITR
"CARTOLINE DAL PASSATO"
SCARICA IL FASCICOLO CLICCANDO SUL LOGO
Abbiamo raccolto in un nuovo fascicolo scaricabile che abbiamo chiamato “CARTOLINE DAL PASSATO", gli articoli di Augusto Frasca, giornalista, saggista, storico di sport e cultura a tutto campo. Abruzzese di nascita, romano di residenza, componente del Comitato scientifico della Treccani e curatore, con Claudio Ferretti, dell’Enciclopedia Garzanti, responsabile dei servizi giornalistici nei principali avvenimenti di atletica e dei Mondiali di Calcio del ’90, ha al proprio attivo pagine su fatti e personaggi dello sport e non solo. Ogni volta una data e un personaggio da ricordare.
“IN PUNTA DI PENNA” e "I QUADRETTI"
SCARICA I FASCICOLI CLICCANDO SUI RELATIVI LOGHI
Abbiamo raccolto in un fascicolo scaricabile che abbiamo chiamato “IN PUNTA DI PENNA”,gli articoli del nostro compianto amico Michele Fenu, grande giornalista in grandi giornali, che ha accompagnato con decenni di reportage l’evoluzione dell’auto, la sua storia, i suoi personaggi e che per circa due anni abbiamo avuto l’onore di avere come Caporedattore e meraviglioso collega nel GITR.
In un secondo fascicolo che abbiamo chiamato “I QUADRETTI”, abbiamo raggruppato invece gli articoli di un altro grande giornalista sportivo Gianni Romeo, appena insignito del premio “Dardanello 2020 di Tuttosport” e attualmente nostro Redattore Capo, articoli che sono veri “cammei” dedicati a fatti opersonaggi della vita dei nostri giorni che, al di là dei doverosi argomenti scientifici e medici, ampliano le nostre conoscenze e ci regalano qualche minuto di piacevole lettura.
"VOCI DEL '900" e "LE PAROLE CHE CURANO"
SCARICA I FASCICOLI CLICCANDO SUI RELATIVI LOGHI
In questi due fascicoli abbiamo raccolto in gli articoli delle rubriche “VOCI DEL ‘900” e “LE PAROLE CHE CURANO”, la prima dedicata a personaggi famosi del secolo scorso e non solo, la seconda a temi di vario tipo che, articoli che da tempo ormai, al di là degli argomenti scientifici e medici, ampliano le nostre conoscenze in campo letterario.
Tutti i fascicoli saranno aggiornati periodicamente con gli articoli che potrete leggere su ogni nuovo numero di PRIMA PAGINA, articoli che vi ricordiamo, potete trovare anche singolarmente nelle Categorie relative, cliccando sui loghi nella parte sinistra della pagina HOME.