Michele Fenu ci ha lasciati, "Ciao Michele"
UN AMICO E UN PROFESSIONISTA
DEL GIORNALISMO E DEL VOLONTARIATO
Michele Fenu ci ha lasciati,
ma di lui ci è rimasta un’impronta
concreta ed appassionata per il GITR
Nella vita, io credo che una professione come il giornalismo, se abbinata a ruoli sociali come il "volontariato", dia alla stessa un valore aggiunto, poiché l’esperienza del divulgare e comunicare può raggiungere una estesa platea di fruitori, caratteristiche queste che hanno completato la vita professionale ed umana di Michele Fenu, scomparso recentemente dopo un periodo di malattia.
Il suo tratto di penna ed il suo eloquio tra l’ironico e il diplomatico hanno attirato l’attenzione del mondo del volontariato proprio in ambito sanitario, tanto da portarlo a dirigere il periodico Cardiopiemonte dell’associazione Amici del Cuore e la redazione del nostro sito GITR (Gruppo Italiano Tumori Rari).
Nel corso della sua professione Michele è stato un grande narratore di tutte le realtà riguardanti le quattro ruote e i motori per il quotidiano La Stampa, e anche in pensione continuava a collaborare firmando “pezzi” prestigiosi, dando ai protagonisti quella autorevolezza che meritavano in Italia e nel mondo.
Personalmente ho conosciuto Michele solo qualche anno fa, quando è entrato a far parte del GITR, al quale ha dato subito “un’impronta” non solo professionale, ma anche di grande dedizione nella condivisione delle finalità associative, creando articoli e “sollecitando” noi tutti "collaboratori" a produrne per far meglio conoscere la realtà dei Tumori Rari.
Il suo sollecitare, pacato e cortese, denotava immedesimazione e capacità di valutazione di ciò che doveva essere pubblicato, e ciò con un acume che gli era proprio, ma al tempo stesso riconoscendo con molta umiltà la poca “dimestichezza” con la materia medica da divulgare, avvalendosi quindi delle collaborazioni di tutti noi: lo staff del direttivo e gli autori sanitari che gli proponevano articoli, compresi i miei di collega giornalista, tutto questo in sintonia con il nostro esperto informatico.
Colmare il vuoto lasciato da Michele non sarà facile, ma io credo che ricordarlo ad ogni riunione GITR e in qualche futuro articolo possa essere di sprone per tutti noi e doveroso nei confronti dei suoi famigliari.
Ernesto Bodini