LA PREVENZIONE
Il tumore al colon
prima causa di malattia,
ma si può anche guarire.
Il 70% dei casi dipende
dalla dieta non corretta.
L’esame preventivo
perfetto non esiste.
L’analisi del dottor Comandone
e del team della SC Oncologia Ospedale Humanitas Gradenigo
Alessandro Comandone - Paolo Pochettino - Simona Chiadò Cutin
Il carcinoma, detto più correttamente adenocarcinoma del colon, costituisce una delle maggiori problematiche di salute a livello mondiale. Globalmente rappresenta il 9% delle diagnosi di tumore con più di 5 milioni di nuovi casi ogni anno.
Le cifre in Italia, continuamente aggiornate grazie alla pubblicazione annuale dei dati scaturita dalla collaborazione tra AIRTUM (consorzio nazionale dei Registri Tumori) e AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), sono egualmente allarmanti. I dati pubblicati nel 2016, riferiti agli eventi del 2015 per un inevitabile ritardo delle statistiche che richiedono tempo per essere completate, ci presentano il carcinoma del colon come la prima causa di malattia neoplastica nei due sessi nella nostra Nazione.
Sono stimati circa 52.000 nuove diagnosi di tumore del colon e del retto nel 2016. Tra gli uomini rappresenta la terza neoplasia per incidenza dopo prostata e polmone. Tra le donne il carcinoma del colon retto è al secondo posto come incidenza dopo la neoplasia della mammella. La diffusione dei fattori di rischio, l’aumento dell’età media della popolazione e l’incremento delle diagnosi per screening, quest’ultimo inteso come fatto positivo, sono le cause maggiori di questo incremento assoluto dei casi di neoplasie colorettali.
La malattia è ancora gravata da una importante possibilità di ammalarsi dopo il primo evento. Infatti le statistiche di EROCARE 5 che hanno preso in considerazione l’epidemiologia dei tumori nelle Nazioni dell’EU (Gran Bretagna ancora inclusa) ci dimostrano che a 5 anni solo il 55% delle persone che si ammalarono di carcinoma del colon non hanno presentato una ricaduta.
Una seconda notizia positiva ci proviene dai dati clinici: il carcinoma del colon si avvale di tutti i tipi di prevenzione adottabile in Oncologia così intesi.
- Prevenzione primaria: correzione della dieta e degli stili di vita per evitare che l’evento tumore si verifichi
- Prevenzione secondaria: con la diagnosi precoce di stati precancerosi (polipi intestinali) o di forme iniziali di carcinoma che si giovano di interventi endoscopici o chirurgici radicali
- Prevenzione terziaria: grandi progressi si sono registrati nella terapia chirurgica, radio e chemioterapica del tumore del colon-retto. Basti ricordare che la chemioterapia adiuvante con schema FOLFOX o XELOX riduce del 54% il rischio di ricaduta in un Soggetto sottoposto a resezione chirurgica del tumore primitivo.
Altro importante aspetto deriva dai dati del consorzio mondiale sulle metastasectomie epatiche. Oltre il 45% dei pazienti sottoposti a resezione del fegato per asportare le metastasi è vivo e senza malattia a 5 anni dall’intervento.