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Il coraggio oltre il 90° - Finita la partita c'è ancora da giocare

 
Fumetto 1
 
 
IL FUMETTO
 
 
La presentazione
del primo fumetto
dedicato ai valori 
della cura
del coraggio
alla Reggia di Venaria
il 16 maggio 2023.
 
 
Di: Loredana Masseria
 
 
 
Il racconto del progetto
È stato presentato il primo fumetto, dedicato ai valori della cura e del coraggio, attraverso i racconti di Gigi Ghirotti, giornalista che nel ‘72 si ammalò di morbo di Hodgkin rinunciando alla sua cassa mutua privilegiata di giornalista e raccontando la sua degenza ospedaliera fino alla fine, avvenuta nel giugno 1974, per dare voce ‘a chi voce non ha’, ai malati.
Del suo reportage “Nel tunnel della malattia” furono realizzate due trasmissioni televisive per la RAI e 11 articoli per il giornale La Stampa.
Il progetto, proposto dalla ASL Città di Torino, Azienda Zero e Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta, è stato realizzato grazie alla collaborazione del Gruppo Italiano Tumori Rari, della Fondazione Piemontese per la ricerca contro il cancro, della Reggia di Venaria e della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti.
Loghi 90 Bassa
L’idea
L’idea nasce dall’ascolto dei giovani studenti incontrati nelle collaborazioni che Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta e ASL Città di Torino hanno realizzato in collaborazione con le scuole.
L’interesse dei ragazzi è stato sorprendente e ci siamo accorti di quanto la lotta di Ghirotti contro l’abbandono e la solitudine del malato, l’incentivo alla solidarietà e al rispetto del paziente in quanto persona e non numero, la tutela della sua umanità, abbia appassionato i giovani, solitamente lontani e volutamente distanti da certe problematiche.
Ghirotti PortiereL’importanza del passato, della memoria, ci ha convinti che il patrimonio lasciato da Ghirotti dovesse pertanto essere rilanciato per raggiungere un pubblico vasto comprensivo della fascia di età più giovane. Ma come veicolare queste sensazioni?
 
Il fumetto
Il fumetto - azzardando - potremmo definirlo come il Tik Tok della carta stampata perché permette di sintetizzare messaggi e veicolarli. Negli anni ’70, proprio mentre Ghirotti scriveva, in Italia si vendevano circa 500.000 copie di fumetti. Erano le vendite più alte in Europa. Oggi il fumetto sta vivendo una stagione fortunata e, come ci hanno insegnato i ragazzi, le storie devono essere al massimo di quattro pagine. Attraverso immagini e testi brevi si riesce ad esporre concetti e storie profonde.
Per la realizzazione del fumetto sono stati infatti coinvolti giovani fumettisti, Alessandro Forte, Alin Dobos, Alessia Fiorio Plà e Marco Simeoni, che hanno accolto il progetto con entusiasmo, dando una loro particolare visione della narrazione.
Sono stati loro a scegliere, tra quelli descritti da Ghirotti nel suo reportage, quali racconti realizzare sotto forma di disegno nel fumetto.
Ne sono venuti fuori sei episodi dal sapore un po’ vintage ma allo stesso tempo attuali.
Troverete il ricordo di Cinzia, nel primo capitolo, e quel bisogno di essere curati ‘non solo nel corpo ma anche nell'anima’; nel secondo capitolo, il bisogno non banale diGhirotti Libreria un cibo dignitoso e la solidarietà di chi ricorda come i malati in reparto diventino famiglia; nel terzo capitolo l'importanza dell'ascolto come tempo di cura e della corretta relazione tra medico e paziente viene ripreso in un dialogo tra Ghirotti e Alberto Sinigaglia; un omaggio al noto giornalista che ha realmente conosciuto Ghirotti.
Gli altri tre capitoli riprendono il ricordo delicatissimo di Vincenzino, un bambino conosciuto in reparto compagno di battaglia di Ghirotti e la sua richiesta di giochi, di libri e amici...; infine, l'incontro di Ghirotti con Stern che richiama all'importanza dei luoghi di cura e della rivendicazione al proprio nome e, nell'ultimo capitolo, da cui il titolo, sulla partita della vita di Ghirotti con il suo temibile rivale che i fumettisti hanno trasformato in un mostro/calciatore. Il fumetto non termina con la parola “fine” ma con “c’è ancora da giocare”. È l'invito a continuare la partita.
Il fumetto, insomma, è sembrato uno dei mezzi con la capacità di sciogliere un dubbio espresso da Ghirotti: “Chissà se i veri valori possono essere insegnati e imparati a scuola...” scriveva ad una professoressa della scuola media Balbo di Torino. Pensiamo di sì. E per i giovani estrapoliamo una delle frasi più significative che trovate nella prefazione al fumetto dell’Autorità Centrale della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta di Massimo Aglietta, Alessandro Comandone e Mario Airoldi: “Le pagine lasciano il desiderio di praticare esperienze di cura, fondamentali perché ci connettono con un vissuto di Cellulare Googben-essere, ci consentono di rispecchiarci in ciò che otteniamo per ricavarne un sentimento di gratificazione per chi siamo e per ciò di cui siamo capaci. Questo il messaggio che vorremmo proporre ai giovani nella nostra interpretazione del fumetto: prendetevi cura di voi stessi e dei vostri compagni di scuola, dei vostri amici e dei vostri familiari. Lì troverete salute e benessere”.
 
Il titolo
Il titolo del fumetto “IL CORAGGIO OLTRE IL 90° - Finita la partita c’è ancora da giocare” nasce dalla metafora con il mondo calcistico, utilizzata spesso da Ghirotti per raccontare la sua sfida; un invito a non perdere mai la speranza anche quando la ‘partita’ sembra finita e il desiderio di trasmettere quei valori da lui difesi. Una partita apparentemente finita che continua ad essere giocata in campi diversi.
Nella prefazione al fumetto di Carlo Picco, direttore ASL Città di Torino e Commissario Azienda Zero, troviamo uno spunto di riflessione: “Voglio ricordare la frase di Ghirotti riportata nella targa della Sala Conferenze della sede legale ASL della Città di Torino a lui dedicata, <L’importante siaCervo e Infermiera durante la vita, sia di fronte alla morte, è non sentirsi abbandonati e soli>, perché è un appello al prendersi cura degli altri.
Una frase dal significato molto forte rivolta a tutti i professionisti della sanità che in quella sala si incontrano per discutere di formazione, di budget, di organizzazione sanitaria, di obiettivi, di risorse da destinare e così via.
In questi incontri la citazione di Ghirotti abbraccia trasversalmente le diverse categorie di professionisti che lavorano in sanità, ed è lì, a ricordare che il core del nostro lavoro ha come obiettivo quello di essere, nel modo migliore possibile, al servizio degli altri continuando a giocare la partita. Quella partita”.
In allegato l’intervista ai due più giovani professionisti, Alessia ed Alin, che colgono l’importanza di aver creato un ponte tra le generazioni, un patto. Il fumetto è la rappresentazione in immagini della staffetta tra generazioni e la consegna dei valori che sono stati alla base della costruzione del Servizio Sanitario Nazionale.
 
 
 
 
 

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