Un giovane poeta che... "respira l'azzurro"
LA RINASCITA
Quando l’estro poetico
nasce dalla sofferenza
e dalla ricchezza interiore.
Di: Ernesto Bodini
I cicli della vita sono sempre più inesorabili sotto ogni aspetto, soprattutto quando la vita è di breve durata tanto da non avere il tempo di chiedersi il perché, senza alcun margine di qualsiasi aspettativa… Ma a volte in questi casi soccorre la piena coscienza, la razionalità e per certi versi la determinazione, elementi nobili che lasciano spazio all’estro poetico, non solo come testimonianza di un vissuto ma anche come messaggio per i posteri, poiché un’ode che si rispetti giustifica sempre l’essere considerata specie se i versi sono il frutto di una sofferenza.
É il caso del giovanissimo Lorenzo Bastelli (nella foto), bolognese, morto il 22 Novembre scorso a 14 anni appena per un tumore che spesso non lascia scampo: il “Sarcoma di Ewing”. Questa giovane creatura non ha mai perso lucidità e consapevolezza, ma al tempo stesso ha avuto bisogno di ampliare i contatti umani, con l’invito (“sollecitato” dalla mamma Francesca Ferri) a scrivere al ragazzo in occasione del suo compleanno.
Non sono quindi mancate missive da ogni parte, attraverso i vari social, lettere e cartoline recapitate a Castel San Pietro, sua casa di residenza. Un appello a cui hanno risposto in molti, ma anche alcune autorità istituzionali e diversi protagonisti del mondo dello sport; una fitta corrispondenza che ha fatto promettere alla sua mamma Francesca, come riportano i mass media: «Parlerò a nome suo, sono sicura che Lorenzo abbia vissuto l’ultimo mese della sua vita dentro a un sogno, nonostante il dolore fisico, grazie a tutti quelli che gli hanno voluto bene». Una promessa sicuramente dettata non solo dal profondo senso materno, ma anche da quel credo in cui spirito e fede si fondono insieme.
Ma quali i versi che hanno ispirato il giovane Lorenzo tanto da affermare: “Respiro, finalmente, l’azzurro”? La poesia si intitola “RINASCITA”, che qui di seguito trascrivo:
«Io sono stato fiammifero decapitato. I ricordi, torturavano il cuore. Le mani convulse tra loro lottavano. Ma Io sono una farfalla a fatica rinata. Respiro finalmente l’azzurro. Posso dormire sereno nella mia culla».
Brevi ma profondi questi pensieri di Lorenzo che la malattia ha forse “contribuito” a rendere immediati, e per noi fruitori in grado di comprendere ancorchè sostenuti da quella immedesimazione che è il dettato della sofferenza umana… e spirituale.
Per tutto questo non meno sensibile la Giuria ha assegnato “ad memoriam” il primo premio nel concorso internazionale di poesia “La bellezza rimane” di Santa Margherita Ligure (Genova) fra i circa 1.200 componimenti.
Ma al di là del prestigioso riconoscimento, io credo che esperienze umane come questa siano di esempio per una maggiore comprensione, affinché la vita mantenga sempre il suo valore… anche se disturbata dalla malattia e dalla sofferenza, e chi l’ha perduta prematuramente ce lo ha insegnato.