Con i baffi per combattere il cancro
L'EVENTO
MOVEMBER:
Appuntamento annuale
per la prevenzione
del tumore della prostata.
Un’occasione importante
per effettuare visite mirate
scongiurando così
la presenza
di patologie tumorali
Di: C.R.
Movember un appuntamento ormai fisso del mese di Novembre che ricorda a tutti gli uomini (i "Mo bro") di prenotare ed effettuare una serie di visite di controllo per il benessere della prostata, un appuntamento salvavita vista l’alta incidenza tumorale, il tumore alla prostata è infatti quello tra i più diffusi e diagnosticabile già intorno ai 50 anni di età, insieme ad altre problematiche patologiche e fisiche legate alla salute dell'apparato genitale.
Nato nel 2003 grazie all’intuizione di due giovani australiani, Travis Garone e Luke Slattery, il movimento “Movember” attraverso il ritorno in voga dei baffi sfoggiati per tutto il mese di Novembre non solo per questioni estetiche, si propone di sensibilizzare sull’argomento legato alle parti intime maschili, all’incentivazione delle visite e alle raccolte fondi in favore di associazioni che se ne occupano.
Nel 2004 viene registrato il termine “Movember”, creato ed aperto un sito dedicato, https://ex.movember.com/it/, e stimolato sempre di più l’interesse della gente, con un aumento delle donazioni da destinare a enti e associazioni legate alla salute.
Novembre indossa un paio di baffi: è questo il simbolo del periodo e di un movimento mondiale con il relativo logo.
Movember nasce dall’unione di due termini: “mustache” che in inglese significa baffi e “novembre”, un’unione simbolica che è accompagnata spesso dall’immagine del logo: un paio di baffi bianchi su fondo nero.
Con il passare degli anni, il movimento ha visto crescere la curiosità della gente nei suoi riguardi e aumentare il seguito dei paesi partecipanti alle iniziative.
Oltre alle raccolte fondi e alle campagne di sensibilizzazione, in particolare il movimento ha acquistato importanza laddove non esiste un sistema sanitario nazionale o c’è ma senza risorse finanziarie adeguate su cui tutti possono contare, o ancora in paesi in cui si registrano alti tassi di mortalità maschile.
La sensibilizzazione gioca un ruolo fondamentale a riguardo, come acquisire la capacità di ascoltare il proprio corpo così da rendersi conto di eventuali cambiamenti.
Tutta l’iniziativa si svolge attraverso un percorso mirato, utile a svecchiare l’immagine maschile dagli stereotipi legati alla mascolinità e incoraggiando al contempo una comunicazione più fluida con familiari e amici; con Movember nascono incontri anche nei posti di lavoro, nei club sportivi e nei luoghi di ritrovo dove parlare apertamente di questi temi così importanti.
È un argomento delicato e un appuntamento che gli uomini tendono a rinviare, ma la prevenzione è tutto in questi casi, vista l’alta probabilità di ammalarsi: un uomo su otto può cadere vittima di queste patologie tumorali.
Il movimento spinge a non eludere i controlli a partire dai 50 anni di età, così da intercettare per tempo eventuali malattie oppure escludendo la loro presenza grazie a una visita mirata. L’obiettivo è quello di trasformare questa tipologia di visite in appuntamenti fissi a cadenza temporale.
I controlli diventano una routine per migliorare il benessere personale, spronando anche la sfera maschile a imparare ad ascoltare il proprio corpo in funzione della propria salute.
Sono molte le associazioni e gli studi specialistici che aderiscono all’iniziativa di Movember, alcuni anche con visite e controlli gratuiti per incentivare la prevenzione stessa. È una strategia utile che permette una diagnosi precoce e la relativa efficacia dei trattamenti da mettere in atto, così da ridurre le percentuali legate ai decessi.
Dai 50 anni è consigliabile effettuare una visita urologica con esplorazione rettale su indicazione medica, per quella che è considerata la fascia d’età più critica.
In caso di familiarità con patologie tumorali e oncologiche è meglio anticipare i controlli dai 40 anni, una routine da mettere in atto, una buona abitudine a partire dai 20 anni così da sottoporsi ad almeno una visita urologica di controllo per valutare lo stato di salute.
In presenza di cambiamenti improvvisi anche di tipo funzionale e fisiologico è meglio sottoporsi a un controllo medico.