Cartoline dal Passato - Corradino D'Ascanio, un genio da riscoprire
LA CARTOLINA
Di: Augusto Frasca
Inventore della Vespa,
il mezzo a due ruote
prodotto dalla Piaggio
e reso famoso nel 1953
da William Wyler
con il Film Vacanze romane.
Molto aiutarono, in quegli anni di ripresa economica e sociale, specie per la diffusione dell’inedito motociclo sulle strade statunitensi, le immagini di un’incantevole Audrey Hepburn e di un elegante, impeccabile Gregory Peck a spasso per le strade di una Roma ormai lontana nel tempo e drammaticamente rimpianta.
Quello filmato nel 1953 da William Wyler con Vacanze romane attraverso Piazza di Spagna e Bocca della Verità, Colosseo e Piazza Navona fu per la Vespa, il mezzo di trasporto a due ruote prodotto dalla Piaggio – che assieme alla Lambretta della Innocenti rivoluzionò consumi e abitudini della società italiana del ventesimo secolo – un manifesto di rara efficacia pubblicitaria. Costata ai produttori un milione e mezzo di dollari, nelle sale cinematografiche la pellicola moltiplicò per otto gli incassi, costituendo per l’allora ventiquattrenne attrice inglese un definitivo salto di qualità nel panorama mondiale della cosiddetta settima arte.
La sorpresa nacque quando venne rivelato, nell’ignoranza dei più, il filo magico che molti anni prima aveva unito Torino con un piccolo borgo abruzzese di neppure cinquemila abitanti, dove un adolescente di appena quindici anni, suggestionato dalla lettura degli esperimenti messi in atto cinque secoli prima da Leonardo, aveva costruito una sorta di deltaplano effettuando piccoli voli sulle colline circostanti.
Fu da Popoli, paese situato a cavallo tra il Parco Nazionale del Gran Sasso e i monti della Majella, che prese infatti vita nel 1891 l’eccezionale esistenza di Corradino D’Ascanio, l’uomo che dal trasferimento, diciottenne, in Piemonte, e dalla frequentazione del Regio Istituto Superiore d’ingegneria torinese, avrebbe poi tratto le conoscenze giuste per fare un tutt’uno di razionalità e immaginazione e imporre ai mercati internazionali il piccolo mezzo carenato, rivelato nell’aprile del 1946 all’attenzione del prossimo nel Salone del ciclo e motociclo di Milano.
Se la realizzazione della Vespa fu indiscutibile prodotto delle intuizioni e della fantasia di un uomo segnato, fin dalla prima crescita, dalla genialità, delle eccezionali capacità e dell’unicità creativa dell’ingegnere abruzzese erano state ancor prima illuminate le caratteristiche quando, a partire dal 7 aprile 1925, Corradino D’Ascanio aveva posto la sua firma in calce al primo brevetto dell’elicottero a due ali coassiali, aprendo una strada che nel giro di un quinquennio avrebbe portato l’aeromobile sospinto da motori Fiat ai primati internazionali di durata del volo, di altezza raggiunta e di distanza percorsa.
Di quelle sperimentazioni, e dei brevetti firmati dal nativo di Popoli, restano tracce preziose nell’affascinante Museo dell’Aeronautica militare di Vigna di Valle, a due passi dalla capitale.
Quanto alla Vespa, di cui al 75° anniversario dalla presentazione del primo modello venne calcolata la vendita di 19 milioni di esemplari, un suo modello occupa un posto d’onore, assieme alla Lettera 22 dell’Olivetti, nel Museum of Modern Art di New York.
Morto, novantenne, nel 1981, Corradino D’Ascanio riposa tra la sua gente, nel Cimitero di Popoli, nella tomba di famiglia da lui disegnata.