Quei raggi che vengono dal cielo non sempre sono benefici
Sole e melanoma,
così un nevo
può diventare un tumore
Di Simona Chiadò
Oncologia Medica
Humanitas Gradenigo - Torino
Il melanoma maligno (MM) è un tumore che deriva dai melanociti, le cellule pigmentate localizzate nello strato superficiale dell’epidermide.
Tali cellule contengono la melanina, un particolare pigmento prodotto in seguito all’esposizione solare e responsabile, in condizioni normali, della protezione della cute da parte dei raggi solari.
Piuttosto raro nei bambini, colpisce soprattutto soggetti tra la IV e V decade di vita, anche se negli ultimi decenni si è assistito ad una progressiva riduzione dell’età media di insorgenza.
In Italia, secondo i dati AIRTUM (Associazione italiana registri tumori) l’incidenza è di circa 13 casi/100.000 abitanti con una stima di 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini e 2.850 tra le donne.
Il MM insorge prevalentemente in zone di cute sana, nel 20-25% dei casi deriva invece dalla trasformazione di un nevo preesistente.
- Classicamente il MM si manifesta come una macchia scura, apparentemente simile ad un nevo, che compare all’improvviso e progressivamente tende a crescere e a modificarsi. Come già anticipato, nel 20-25% dei casi, si assiste invece alla cosiddetta “attivazione”, ovvero alla trasformazione di un nevo preesistente.
- In entrambi i casi si tratta di una crescita “bizzarra”, rapida e irregolare, caratterizzata dalla comparsa di segni clinici spesso inequivocabili e riassunti nella “Regola dell’ABCDE”:
A: Aspetto irregolare, Asimmetria della forma
B: Bordi frastagliati, infiltranti
C: Colore disomogeneo, con chiazze scure, nere
D: incremento delle Dimensioni (diametro > 6 mm: indicata una valutazione specialistica)
E: Evoluzione/Elevazione (aumento dello spessore) /Emorragia spontanea in assenza di traumi.
La comparsa di uno o più di questi segni clinici pone sempre il sospetto si insorgenza di un MM e richiede una valutazione specialistica.
- Dal punto di vista clinico si distinguono 4 tipologie di melanoma cutaneo: melanoma a diffusione superficiale (il più comune, rappresenta circa 70% dei casi), lentigo maligna melanoma, melanoma lentigginoso acrale e melanoma nodulare (il più aggressivo, circa il 10-15% dei melanomi cutanei).
Nella genesi del MM intervengono diversi fattori, in parte noti e in larga misura ancora da scoprire.
- In una piccola percentuale di casi (circa 10%) la causa è genetica ereditaria ed è responsabile delle forme di MM famigliare (incidenza 1,5/100.000): presenza di 2 o più individui affetti distribuiti in 2 o 3 generazioni di uno stesso ramo famigliare.
Nel 90% dei casi si tratta invece di forme sporadiche in cui possiamo distinguere fattori eziologici legati all’ospite, non modificabili, e fattori legati all’ambiente, modificabili e pertanto essenziali nella prevenzione della malattia.