Progetti di ricerca promossi dal GITR. Un mondo da esplorare...
LA RICERCA
Tre progetti
con la descrizione degli obiettivi
relativi al 2023,
una panoramica
dell'attuale stato degli studi,
ed il prospetto
per gli interventi del 2024.
N.°1
L’impatto psicosociale dei tumori rari
Indagare la Qualità di Vita e i bisogni dei pazienti
affetti da melanoma, da sarcoma e dei loro caregivers
Progetto di: Carola Grimaldi
La letteratura testimonia l’ingenza dell’impatto non solo fisico, ma anche psicologico, spirituale e sociale che il cancro produce sui pazienti e sui loro familiari.
Le ricadute psicosociali del tumore hanno un impatto non solo sulla salute mentale dell’individuo, ma anche sulla sua salute generale: un prolungato distress emotivo, infatti, è in grado di ridurre la compliance al trattamento del paziente e aumentare il rischio di progressione di malattia, producendo indirettamente un aumento dei costi sanitari. Pertanto, per soddisfare i diversi bisogni di salute dei pazienti e dei loro caregivers, è necessario un lavoro di équipe che coinvolga diverse figure sanitarie e che permetta una presa in carico globale e integrata, secondo un modello multidisciplinare auspicato dalle linee guida ufficiali, e che è ormai consolidato nell’Oncologia del P.O. San Giovanni Bosco.
Poiché gli specifici bisogni legati all’esperienza di malattia non sempre corrispondono a quelli verbalizzati dai pazienti e dai loro caregivers, e pertanto possono essere ardui da riconoscere, emerge la necessità di possedere un modello integrato di clinica e di ricerca che sia in grado sia di rilevare tali bisogni che di rispondere ad essi.
N.°2
Ma tu che ne sai del cancro?
Progetto di prevenzione
agli stili di vita sani negli adolescenti
Progetto di: Carola Grimaldi - Serena Villa
Il periodo dell'adolescenza è caratterizzato da profondi mutamenti a livello fisico, psicologico e sociale a causa dei quali i giovani possono sperimentare atteggiamenti che mettono a rischio la propria salute futura. Le motivazioni che sottendono tali comportamenti dipendono da un complesso processo multifattoriale che comprende fattori di rischio ambientali, socio-demografici e comportamentali-individuali. Per aiutare al meglio ad esprimersi e a dare il proprio contributo è importante tenere conto dei compiti evolutivi che i giovani devono affrontare nel corso di questa fase, in cui si verificano importanti trasformazioni fisiche, cognitive, emotive e sociali. In questo periodo di crescita gli adolescenti cercano di comprendere sé stessi, costruire relazioni significative e affrontare le sfide che si presentano lungo il percorso verso l'età adulta attraverso una serie di processi che coinvolgono l'esplorazione, la sperimentazione e la riflessione su vari aspetti della propria vita.Per prevenire il ricorso a condotte a rischio, è di fondamentale importanza dotare i giovani di quelle competenze socio-affettive che l’Oms definisce come “life skills”, abilità fondamentali per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stressors della vita quotidiana.
La “presa in carico” psicologico-clinica e psicosociale
delle famiglie fragili di pazienti oncologici anziani
Progetto di: Carola Grimaldi - Serena Villa
L’incidenza del cancro sta crescendo rapidamente in tutto il mondo; questo riflette sia il fenomeno dell’invecchiamento e dell'aumento della popolazione, sia i cambiamenti nella prevalenza e nella distribuzione dei principali fattori di rischio per il cancro, molti dei quali sono associati allo sviluppo socioeconomico. La malattia oncologica costituisce un’esperienza complessa da affrontare per i malati, i familiari e anche per i Servizi Sanitari che si prendono carico della patologia. Molte ricerche evidenziano che a seguito della diagnosi pazienti e familiari possono sperimentare sintomatologia ansiosa e depressiva, livelli elevati di sconforto, insoddisfazione, una maggiore sensazione di scoraggiamento e demoralizzazione. Secondo un'indagine ISTAT del 2015 i caregivers in Italia sono circa 8 milioni e mezzo, di cui circa 7 milioni svolgono la loro attività di assistenza nei riguardi di loro familiari. Tuttavia, attualmente le famiglie costituite da persone sole rappresentano circa un terzo del totale delle famiglie e le coppie senza figli rappresentano circa il 18-20% dei nuclei familiari, provocando significative ricadute sui modelli di assistenza e sulla figura e il ruolo dei caregivers, con un costante aumento di persone anziane nel ruolo di caregivers di pazienti anziani, con maggiori bisogni di salute e spesso la mancanza di possibilità di trovare altre forme di assistenza sul territorio.