Baffi e "stranezze pelose" contro il cancro alla prostata
L'EVENTO
MOVEMBER:
da "moustache",
parola inglese per baffi
e "november"
mese in cui
si svolge l’evento.
Di: C.R.
Durante il mese di novembre di ogni anno, gli uomini che aderiscono a Movember (i "Mo bro") si fanno crescere i baffi per raccogliere fondi e diffondere consapevolezza sul carcinoma della prostata ed altre patologie.
Ad oggi, quasi la metà dei cinquantenni non è mai andato dall'urologo in vita sua e oltre tre su dieci non hanno mai effettuato il test del Psa (antigene prostatico specifico). Incrociando i dati, si ha che quasi uno su quattro (il 23%) non ha mai fatto nulla per la diagnosi precoce del tumore della prostata, il più frequente nella popolazione maschile over 50, che colpisce ogni anno un uomo ogni otto (con 35.300 casi stimati nel 2018).
A renderlo noto è una indagine condotta su più di 350 ultracinquantenni, rappresentativi della popolazione di riferimento per età, distribuzione geografica e livello di istruzione. L'occasione è Movember, il movimento internazionale che dedica il mese di Novembre alla sensibilizzazione sul cancro della proposta, che in Italia è promosso dalla Società italiana di Urologia (Siu) e da Janssen, per il sesto anno consecutivo.
A guardare i dati, sembrerebbe che questa malattia quasi non faccia paura, tanto che il 58% degli intervistati non ne ha neanche mai parlato con il proprio medico e uno su due ne ignora completamente i possibili segnali.
Il 76% è convinto che da questo tumore si guarisca sempre, un dato che per la stragrande maggioranza dei casi è vero: oggi sopravvive a cinque anni circa il 90% di chi si ammala, ma appena uno su 4 sa che la prevenzione è fondamentale.
Resta il fatto che ogni anno i decessi causati sono oltre 7mila (dato al 2015), inoltre solo una parte (38%) della popolazione la ritiene una malattia invalidante e con un impatto sulla qualità di vita, anche sessuale, quasi tutti però (l'83%), sono consapevoli di non “saperne molto”.
Quello che l’iniziativa Movember si propone di fare è soprattutto di cambiare sia l’approccio alla prevenzione che la visione della salute maschile, favorendo la diagnosi precoce del tumore alla prostata (ma non solo), incrementando l’efficacia dei trattamenti e riducendo il numero dei decessi, sensibilizzando inoltre i giovani nell’adottare uno stile di vita sano, rivolgendosi al medico per qualsiasi informazione, interrogativo o mutamento si noti nelle normali funzionalità.
Purtroppo, nella sua fase iniziale il tumore della prostata non dà sintomi. Anche quando il tumore cresce, i segnali sono non specifici, come la difficoltà di iniziare a urinare, a volte accompagnata da dolore, o la necessità di urinare spesso; la presenza di sangue nelle urine o nello sperma, la sensazione di non riuscire a urinare in modo completo. Questi sintomi, però, sono gli stessi di patologie benigne, come l'ipertrofia prostatica.
Molto importante è tenere conto della familiarità: la probabilità di ammalarsi aumenta se si ha un parente prossimo malato ed esiste una correlazione tra il tumore della prostata e quello del seno.
Per chi scopre il tumore in una fase più avanzata, le complicazioni ovviamente aumentano. Nel 2016 sono stati stimati 34.400 nuovi casi di tumore alla prostata, in aumento per il 2017 a 34.800. I numeri sono sicuramente significativi, ma altrettanto significativo è l’aumento del tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi, passato dall’88,6% del 2016 al 91% del 2017”. Sono questi i dati diffusi dalla Lega Italiana per la lotta contro i Tumori (sede provinciale di Milano) nell’ambito della campagna “MOVEMEN”. Il movimento Movember è promosso dalla Movember Foundation, ente benefico nato in Australia nel 2003, e giunto in Italia nel 2012. Oggi coinvolge più di 20 Paesi, per un totale di oltre 5 milioni di persone.
Nel mese di Novembre, il movimento invita tutti a tagliarsi la barba e a farsi crescere solo i baffi (“Mo” sta per moustache) per ricordare agli uomini di avere cura della propria salute. Si cambia “faccia”, appunto, e atteggiamento. L’iniziativa è rivolta soprattutto alla lotta contro il tumore della prostata e del testicolo, con l’obiettivo di favorire la diagnosi precoce e la ricerca sui trattamenti.
“Sappiamo cosa vogliono gli uomini e come raccogliere fondi per una ricerca innovativa capace di avere effetti a livello locale e mondiale” si legge sul sito della Movember Foundation, (https://ex.movember.com/it/) promotrice dell’iniziativa. “Non essendo vincolati a finanziamenti governativi, possiamo sfidare lo status quo e investire più velocemente in quel che funziona. In 13 anni abbiamo finanziato più di 1.200 progetti a favore della salute maschile in tutto il mondo”.
L’invito, apparentemente frivolo, che viene fatto a tutti gli uomini è quello di farsi crescere i baffi nell’ambito della diffusione e promozione di un’importante campagna di sensibilizzazione. Per un mese ci si prende cura dei propri baffi condividendone sui social network crescita e spuntatine, parlandone con conoscenti, amici, colleghi e chiedendo loro di partecipare all’iniziativa e fornire un contributo attraverso la piattaforma https://ex.movember.com/it/
Quest’anno a Novembre anche voi diventate “Mo bro”