Fatti più in là, giovanotto...
IL QUADRETTO
Di: Gianni Romeo
...mi hai rubato almeno 40 centimetri>.
<Lei si sbaglia signore,
ho misurato,
cinque passi dei miei
fanno 5 metri abbondanti,
le mie gambe sono due pertiche,
dia un’occhiata,
per questo mi hanno preso
in una squadra di basket>.
<Sarà come dice lei, ma in ogni caso un giovane che s’impegna nello sport farebbe meglio a non fumare…>. Questo dialogo immaginario potrebbe diventare un giorno realtà.
A Torino, nell’aprile scorso, sui giornali è apparsa la notizia bomba: vietato fumare anche all’aperto, a meno di rispettare le distanze di legge. Notizia bomba per modo di dire, perché in molte parti del mondo già esistono divieti molto severi per frenare l’uso della sigaretta.
Senza andare troppo lontano, a Milano fin dal 2021 una norma recita che occorre una distanza di 10 metri dal vicino-lontano per aspirare una boccata. Di veleno? Su questo punto, sui danni del fumo, studi, ricerche, statistiche d’ogni genere provano che non esistono dubbi.
Mi conferma uno pneumologo: se tutti smettessero di fumare almeno metà del nostro gruppo dovrebbe cercarsi un’altra specializzazione.
Però ci sono i problemi pratici. Come misurare la distanza? Chi se ne incaricherà? Sorgeranno contestazioni?
E l’aria, va considerata anche quella? Se tira dalla parte giusta posso stare a pochi metri dal fumatore, altrimenti anche a 50 mi arriverà addosso la zaffata (o il profumo, fate voi) di un buon sigaro Havana.
E l’emulazione? Da cosa nasce cosa, la sigaretta e i suoi parenti vanno combattuti, ma non dimentichiamo un nemico altrettanto feroce, l’alcool. Se al tavolino del bar al fianco del mio dove ho invitato un minorenne con l’amichetta per un innocente gelato vanno forte birre e grappe, che facciamo? Qui non bastano i metri, ci vorrebbero chilometri.
Forse per studiare misure difficilmente applicabili rischiamo di andare fuori dalla realtà.
Ad esempio, chi si è accorto, chi ha meditato su una data superata da poco tempo? Mi riferisco al 22 aprile, quando si è celebrata la giornata mondiale della Terra. Questa povera Terra calpestata, sputacchiata, rovinata, cementificata che diventa sempre meno amica per chi ci abita e chi ci abiterà, i nostri giovani. Carlo Petrini, uno che se ne intende, ricorda che il tema scelto per questa giornata speciale è stato <Terra contro plastica>. Una scoperta centenaria, sensazionale, che lì per lì illuse di cambiarci la vita (in meglio), ormai è la nemica più insidiosa.
Tutto è plastica. I tablet, i vestiti, l’auto, forse fra un po’ anche le case, anzi qualcuna già c’è.
Chiedete agli animali, in particolare ai pesci, ai buffi, teneri, simpatici pinguini cosa ne pensano. Vi diranno, anche se sono muti: cominciamo a mandare in fumo la plastica.