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Un fiore all'occhiello

Comandone I
 
 
 
LA NOTIZIA
 
 
Il dottor
Alessandro Comandone
insignito con altri
sei colleghi torinesi del
<Top Doctors Award>,
riconoscimento di prestigio
che arriva dalla base,
votato dai medici di tutta Italia.
Il Piemonte, regione al vertice.
 
 
 
Di: Gianni Romeo
 
Un fiore all’occhiello dell’abito scuro di Alessandro Comandone. Anzi, di più.
Nei primi giorni di febbraio i media, in primo luogo La Stampa, hanno dato risalto alla notizia che nella terza edizione dei <Top Doctors Awards> sette medici piemontesi sono stati selezionati come <l’eccellenza> a cui riferirsi. Top Doctors Awards, spieghiamo in breve, è la piattaforma che segnala i migliori specialisti, centri e cliniche. Non pensate a una specie di Pagine Gialle, o bianche o di altro colore. È una guida preziosa, senza confronti per gli utenti, perché l’hanno compilata, votata, i medici stessi, infine stilata in collaborazione con Adecco Medical & Science. Non ci vuole molto a capire che quando la segnalazione arriva dalla base le graduatorie non sono figlie di eventuali compromessi o rotazioni, ma soltanto della professionalità dimostrata sul campo.
Per quanto riguarda i torinesi, ovviamente, è segnalato l’ospedale di riferimento, a seconda della specializzazione di ciascuno.
Alessandro Comandone, oncologo, e la sua Onlus, Gruppo Italiano Tumori Rari (GITR) ha la base all'Humanitas-Gradenigo. Gli altri sei specialisti: Riccardo Casabona (Cardiochirurgia), Filippo Castoldi (Ortopedia e Traumatologia), Egle Muti (Chirurgia plastica e estetica), Alberto Revelli (Ginecologia e Ostetricia), Luigi Rolle (Andrologia), Giovanni Succo (Otorinolaringoiatria).
Il Piemonte seconda regione d’Italia, 7 presenze su 50. Qui non siamo alla classifica di un Giro ciclistico, non stiamo raccontando la cronaca di una competizione, ma permetteteci di esprimere un briciolo d’orgoglio, visto che il nostro carattere piemontardo ci porta a essere fin troppo schivi.
La riservatezza è anche uno dei segni distintivi del dottor Comandone, che pure in un’occasione del genere non esce dal suo credo. Lo si può interpretare e riassumere in poche battute: <Lasciamo parlare i fatti>. Che sono chiari, evidenti: un simile riconoscimento può incrementare, incrementerà la fiducia dei pazienti e dei sostenitori della Onlus.

Come esemplificazione viene pubblicato a seguire in questo numero di Prima Pagina un documento significativo. È il resoconto della psiconcologa Monica Seminara relativo al 2018 riguardo al <Progetto Protezione Famiglie Fragili>, reso possibile con la borsa di studio di quel gruppo professionale solido, motivato, che si cela dietro la sigla GITR, Gruppo Italiano Tumori Rari.