"Due" organi al giorno... I Testicoli
LA PREVENZIONE
Tumore e testicoli:
analisi
di un organo importante
I GEMELLI
CHE DANNO LA VITA
TRATTIAMOLI
CON ATTENZIONE
Le cure oncologiche offrono ottimi risultati,
ma non bisogna sottovalutare il problema
Di: Davide Deangelis
Che cosa hanno in comune il ciclista Armstrong, i calciatori Acerbi e Gutierrez, militanti rispettivamente nel Sassuolo e nel Newcastle, nonché il nuotatore americano Shanteau, protagonista alle olimpiadi di Londra? Sono tutti dei grandi sportivi, giusto, ma nel loro palmarés annoverano la vittoria più grande, quella contro il tumore al testicolo.
In realtà tale successo potrebbe essere raccontato da molti altri uomini giovani e meno giovani, sportivi e non, perché fortunatamente la guarigione da questa neoplasia è intorno al 95%, ovviamente se si interviene tempestivamente. Ma come si può fare? Innanzitutto conoscere l'anatomia (e la simbologia) del proprio corpo sarebbe un primo utile passo.
I testicoli devono il loro nome al termine latino testis testa e testimone, perché hanno una forma tondeggiante come una testa, o ovoidale come le uova: in effetti, in polacco si usa indistintamente lo stesso vocabolo, mentre in inglese si può utilizzare la parola stones, perché a guisa di sasso.
Con il tempo essi hanno assunto simbolicamente il significato di testimone della sessualità e della virilità maschile, dal momento che costituiscono gli organi deputati alla produzione delle cellule e degli ormoni sessuali. Curiosamente, un noto brocardo giuridico vigente nel diritto romano recita: testis unus testis nullus, ossia la posizione in ambito giudiziario di un solo testimone non è attendibile. In realtà, in fisiologia, un solo testicolo è più che sufficiente per consentire la competenza riproduttiva dell'individuo: questo perché essi sono organi pari e pertanto in grado di supplire alla mancanza o all'inefficienza dell'organo gemello.
Infatti, oltre che testicolo, tale entità anatomica viene appellata come “didimo”, cioè doppio, gemello quindi. E chi non ricorda il noto pseudonimo di Didimo Chierico che Foscolo scelse per sé, schermendosi dietro di esso per sostenere posizioni impopolari e condurre delle riflessioni ironiche e scettiche sulla situazione politica dell'Italia ottocentesca? Uno scetticismo che non era solo filosofico, ma eminentemente pratico, come quello narrato nell'episodio evangelico di Tommaso, che voleva toccare, tastare la ferita costale di Gesù per verificare che fosse realmente il loro Maestro.