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2016 La Gestione Infermieristica del Paziente di Osteoncologia

LA GESTIONE INFERMIERISTICA
DEL PAZIENTE DI OSTEONCOLOGIA

Per osteoncologia si intende quella specialità oncologica che si interessa e studia l'apparato osteoarticolare, approfondendone le patologie e le degenerazioni correlate alle problematiche oncologiche del paziente.

Molte neoplasie danno come secondarietà delle lesioni ossee, pertanto la loro casistica, non può essere ignorata, né come dato epidemiologico, né dal punto di vista medico, assistenziale e gestionale. Indipendentemente dalla loro natura, sia essa litica o addensante, che dalla loro localizzazione, una metastasi ossea rappresenta un disagio, a volte una disabilità, indubbiamente un “disconfort” per il paziente, il cui sintomo più frequente è il dolore, associato a limitazioni articolari e alterazioni posturali. Questa sintomatologia si inserisce in un quadro complesso e severo che prende nome di sindrome degli effetti scheletrici correlati (abbreviato in SREs), le cui complicanze più gravi sono le fratture patologiche dell'osso, che ha ormai perso la sua normale struttura; la compressione midollare dovuta all'invasione del canale midollare di materiale osseo proveniente dalla vertebra degenerata; l'incremento del calcio circolante nel sangue (ipercalcemia maligna) causato dalla compromissione del fisiologico “turn over” cellulare all'interno dell'architettura ossea, con possibile detrimento cardiaco, muscolare e renale; infine problematiche ematologiche (anemizzazione) legate all'alterazione della funzione eritropoietica (produzione di globuli rossi) del midollo osseo.

Alla luce di tali considerazioni cliniche la gestione infermieristica risulta decisamente   impegnativa, poiché la complessità assistenziale di questo tipo di paziente esige una proposta infermieristica attenta ai bisogni psicofisici della persona malata. L'intervento assistenziale dovrà ottemperare alle istanze epistemologiche delle scienze infermieristiche, ossia l'oggettivazione dei parametri vitali (in particolare la misurazione e monitoraggio del dolore), l'esecuzione di pratiche tecniche (controllo e posizionamento di eventuali presidi ortesici e protesici), la somministrazione dei farmaci adatti al caso (bifosfonati); ma al contempo indugiare su un approccio cognitivo-comportamentale che preveda l'informazione al paziente degli effetti collaterali della terapia farmacologica ed attinica (radioterapia), l'educazione terapeutica e sanitaria circa l'assunzione dei dispositivi medici, della dieta e dei farmaci prescritti e il supporto psicologico declinato come counselling (tecniche di risoluzione dei problemi e gestione dello stress emotivo).

Il nursing oncologico, dunque, si compone di due momenti complementari ed irrinunciabili: abilità tecniche e capacità relazionali, entrambe fondamentali per poter erogare un'assistenza completa ed integrata, onorando una sentenza espressa dalla frase di un eminente uomo politico della sanità canadese, Trudeau: “ Curare a volte, alleviare spesso, confortare sempre”.

Davide Deangelis